Agatha Christie - Il mistero è donna (di Ferdinando Salamino)


Come non parlarvi di lei, proprio oggi?
Agatha Mary Clarissa Christie è riconosciuta come una delle più grandi gialliste di tutti i tempi.
Autrice più poliedrica di quanto si ricordi oggi, quando la fama delle sue creature più importanti, Miss Marple e Hercules Poirot, la vuole indiscutibile regina del delitto.
Agatha pubblicò infatti piece teatrali e numerosi romanzi rosa, sotto pseudonimo.
Personalmente, pur ammirando le qualità dei suoi grandi investigatori, ho sempre amato i gialli più torbidi, nei quali, senza la rassicurante presenza dei due grandi solutori di misteri, la morbosità inquietante delle sue trame prende il sopravvento e ci trascina in un gorgo di angoscia e tensione.

Dieci piccoli indiani è la summa del pensiero di Agatha sulle relazioni umane: siamo tutti connessi, e lo siamo in modo malevolo.

Nessuna come la Christie, tra i giallisti, mette in scena il torbido e la quota di malvagità che impregna i rapporti tra uomini e donne, fratelli e sorelle, genitori e figli.

Agatha Christie sta al giallo come Melanie Klein sta alla psicoanalisi: come la Klein, si impone all'ombra (e fuori dall'ombra) di un grande pioniere (Freud come Conan Doyle) e, come la Klein,  il suo è uno sguardo disilluso sul lato tenebroso dei legami.

Resta forse questo il suo mistero più grande, poiché ella descrive la propria infanzia come assai felice: da dove giunge questo senso di Agatha per la cattiveria degli uomini?

Di lei sappiamo che era una donna geniale e misteriosa, per nulla avvezza a tollerare gli abbandoni.
La sua temporanea scomparsa, successiva alla separazione dal primo marito, resta un giallo che nemmeno Arthur Conan Doyle, padre del grande Sherlock Holmes, pare sia riuscito a risolvere.

Di Recente, Agatha ha vissuto una vera e propria "reinassance" televisiva e cinematografica.

Dopo il recente "Assassinio sull'Orient Express"  di Kenneth Brannagh, approdato al cinema con un cast di eccezione nel quale spicca la classe immortale di Michelle Pfeiffer, anche il piccolo schermo si è dedicato ad Agatha con rinnovato slancio: "The ABC Murders" e "Ordeal by innocence" sono due piccole perle. 

L'interpretazione di Poirot a opera di un Malkovic più stanco, sconfitto e tormentato che mai, è da vedere, così come la fitta trama corale di "Ordeal by innocence".

Una notazione: in entrambi i casi, la serie TV si discosta in modo sensibile dalla trama originale. In particolare, "Ordeal by Innocence" opera quello che appare un assoluto stravoglimento del messaggio finale. Alla scelta della Christie di non assolvere nessuno fa da contraltare una sceneggiatura più "rassicurante", più normale.

Forse la venefica bravura dell'autrice nel ritrarre la meschinità umana che si annida anche e soprattutto nelle famiglie "perbene" è risultata troppo inquietante per i produttori di Sky Atlantic!

Una cosa è certa: leggere Agatha Christie, per gli amanti del giallo, è un doloroso piacere.


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