Il Frutto Proibito - Erotismo e altre sconcezze

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A te, che non mi leggerai mai (di Isabel Del Greco)

Di recente ho partecipato a diverse diatribe circa la legittimità delle scene erotiche esplicite nei romanzi, trovandomi, come quasi sempre accade, dalla parte sbagliata. Quella di Caino, per intenderci.

Di seguito, vi riassumo alcuni ottimi motivi per cui alle lettrici, in particolare alle lettrici romance, le scene erotiche esplicite non piacciono e a seguire vi dico perché questi motivi, in fondo, si possono ricondurre a un'unica, legittima ragione.

1) "Le scene di sesso sono ripetitive."
Vero, il sesso, da un certo punto di vista, è ripetitivo. Metti-togli-metti, su-giù, avanti-indietro. Una noia. Certo, si potrebbe obiettare che le situazioni, le posizioni, le emozioni e gli... accessi utilizzati possano cambiare di volta in volta, ma in fondo, se tagliamo i fronzoli, lei apre, lui entra, fine della storia. Tutto giusto, quindi? Non proprio, perché se togliamo i fronzoli anche le storie d'amore del romance, i colpi di scena del thriller, le "quest" del fantasy sono tutte, ma proprio tutte uguali. Facciamo una prova? Lui incontra lei. All'inizio non si amano. Poi si amano. Fine. Oppure: lei incontra lui, si amano un casino ma poi lui (lei) deve partire (per il fronte, per una promozione, perché il papà è più stronzo di quello di Marco della Pausini). Dieci, quindici, venti anni dopo si incontrano e si amano di nuovo.
Ancora: lei ingenua incontra lui stronzo. Siccome è ingenua lei si innamora dello stronzo, che però poi non è stronzo, è solo traumatizzato. Si amano. Fine.
Un'altra prova? Lui è un povero ragazzo orfano cresciuto in una fattoria, ma poi si scopre che non è povero, non è orfano ed è un principe/guerriero/mago, destinato a sconfiggere le forze del male. Il drago è parcheggiato fuori, prego, chiavi in mano.
Che dite, avete mai letto storie simili?
Io sì e, tolti i fronzoli, sono tutte uguali. La differenza la fanno i fronzoli. la letteratura è fatta di quei fronzoli che si chiamano stile, approfondimento psicologico, coerenza e forza della trama, capacità emotiva.
Dostoevskj, mica Isabel Del Greco, diceva che non conta essere originali, ma essere bravi, e sono tentata di dargli ascolto.
Quindi siamo d'accordo, l'eros, al netto dei fronzoli, è ripetitivo come qualsiasi altro elemento narrativo. Quanto siete brave a descriverlo fa tutta, ma proprio tutta la differenza del mondo.

2) "Le scene esplicite sono diseducative."
Accidenti, in effetti accadono cose torbide nei romanzi con sfumature erotiche. Da Nabokov in avanti, ma direi anche prima, l'arte ha spesso accettato di essere diseducativa, a patto di essere bella. Io a un libro chiedo solo questo. Non di educarmi o di farmi da esempio, ma di essere bello da morire. Oltretutto, e qui, cara mia lettrice di principi ti chiedo un piccolo esame di coscienza, quando hai guardato o letto Romanzo Criminale tifavi un po' per i cattivi? In Nemico Pubblico eri dalla parte dell'agente federale o stavi con Johnny Depp? In Hannibal ti sei scoperta ammirata di fronte al genio del dottor Lecter? Darth Vader? OK, quindi a volte parteggiamo per il lato oscuro. L'erotico non fa eccezione.

3) "A volte le scene erotiche sono gratuite e scollegate dalla trama."
Vero, accidenti. Devo dire che alcune scene sembrano messe lì soltanto per ammiccare al lettore, vendere copie, fare scandalo, provocare. Però... ehi, un momento! Non sarà che anche tutti questi amori appassionati che spuntano come funghi e sembrano messi lì apposta per far sgranare gli occhi a cuore alle lettrici sono un tantino gratuiti? E le scene violente nei romanzi d'azione? E le battaglie e gli incantesimi nei fantasy? Un momento, non sarà che forse tutti gli autori scrivono per vendere libri, si immaginano un target e cercano di farlo contento? Non sarà che gli autori sono essi stessi lettori e, a volte, scrivono ciò che vorrebbero leggere?
La differenza, ancora una volta, la fa la bravura dell'autore. Chi sa collegare bene le scene alla storia scrive cose ottime, chi no scrive spazzatura. Punto.

4) "Scrivere "cazzo" e "figa" in un romanzo è volgare."
Qui tocca intenderci. Scrivere "cazzo" per nominare l'organo sessuale maschile durante un atto sessuale non è volgare, è esplicito. Scriverlo di continuo, ogni riga, è volgare e denota assenza di fantasia e capacità descrittiva, però lasciate che vi dica una cosa: anche scrivere "ti amo" e "amore" ogni due righe è molto, molto volgare. Perché l'amore è raro e prezioso e non andrebbe svenduto. Oltretutto, è irrealistico. Nella vita incontreremo migliaia di cazzi. Alcuni ci si strusceranno contro negli autobus affollati, altri li vorremmo per giocarci un po', altri ancora ci verranno offerti in modo più o meno esplicito. Quanti veri amori troveremo sulla nostra strada? La statistica, mie care, dice "cazzo".

5) "Le scene erotiche esplicite non mi piacciono."
Ecco, questa è l'unica motivazione che non mi sento di contestare. Se non ti piacciono, cara lettrice, fai bene a starne alla larga. Ti rispetto. Ti dico di più, ti rispetto a tal punto da dirti che non è necessario inventarti storie elaborate, e spesso false, sul perché. Non ti piacciono e basta e va bene così. Il mondo è pieno di libri meravigliosi senza sesso, ti auguro di trovarne a centinaia che ti facciano battere il cuore. Tu, però, fa' un favore a te stessa: scendi dal piedistallo della morale o del discorso tecnico, perché dell'erotismo e del sesso in letteratura non hai capito davvero nulla. Per forza, non ti piace, non ti interessa, perché dovresti perdere tempo a capirlo?
Io con il curling non lo farei...

Un saluto, cara lettrice, spero di averti reso un servizio utile e, mi raccomando, non leggermi.

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