Mi prostro e mi umilio
Omaggio di un poeta al Paradiso di Caino
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di Loris Fabrizi
Mi prostro e mi umilio
al mio dubbio "chi sono?"
Sono protetto, marchiato,
nel presente dal passato,
vittima di un perdono
mai richiesto, in esilio.
Lo leggo nei volti,
rifiuto, paura, sconcerto.
Ho fatto come mai nessuno,
ho urlato: la voce di uno
che grida nel deserto,
la voce di molti.
Grida di rabbia, di allegria,
di dolore, d'esultanza,
folle brama di essere vivi.
Ci osservano dai loro bivi,
fermi, in ultima istanza,
perché abbiam scelto una via.
Il tortuoso cammino
verso un luogo d'ascolto,
la pace che non spetta
a una voce in esilio, reietta,
dove l'inaccettabile è accolto:
il paradiso di Caino.