Pareti (di Gino Panariello)
Tra le pareti
della
mia calotta cranica
c' è un' enclave
di vite degli altri
di schiaffi e carezze raccolti per strada come cani randagi
che basta guardarsi
e tutto è già detto .
Dalle pareti
della
mia calotta cranica
qualcuno ha strappato la carta da parati
ma resta presente come nerofumo sotto al paraurti
quell' odio garbato che uccide.
Sulle pareti
della
mia calotta cranica
c'è una finestra
da cui entrano paglia e polvere d' estate.
da cui a volte riesco a vedere l'inizio del giorno
o invece rimango a guardare
le chiome dei pioppi agitarsi
nella pianura delle cose incompiute.